

IMPIANTI TRATTAMENTO ACQUE REFLUE DI TIPO
DOMESTICO O ASSIMILATE
BREVE DESCRIZIONE:
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Le “acque reflue domestiche” sono le “acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche” (art. 74, c. 1, lett. g - dal D.L.vo 152/06) e sono caratterizzate da alcune parole chiarissime:
– residenziale – servizi;
– metabolismo umano;
– attività domestiche.
Tutte queste terminologie sono unite da una “e” e non da una “o”. La sinergia di comune denominatore tra queste terminologie limita il concetto al campo residenziale; il termine di “servizi” estende il campo applicativo della definizione a una realtà diretta verso criteri esterni, ma pur sempre connessi agli altri due punti cardine seguenti.
Il che significa che non solo a livello di componente tale scarico deve derivare prevalentemente da un metabolismo umano strutturalmente inserito in una realtà socialmente classificabile come residenziale o al massimo di servizio come sopra esposto, ma tutto ciò deve essere caratterizzato da una fisionomia connessa alle attività domestiche.
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TIPOLOGIE DI TRATTAMENTO VITALFA SRLS:
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Il corretto dimensionamento dell’impianto di trattamento delle acque reflue domestiche o assimilate va fatto sul numero di abitanti equivalenti, cioè attraverso quel numero di abitanti che produrrebbero, come liquame domestico, un carico inquinante pari a quello prodotto da una unità produttiva dell'industria in esame.
L'unità di equivalenza è rappresentata dal peso BOD5 contenuto nella quantità di liquame giornalmente scaricata da un abitante e stimata in 60 g/ab al giorno. Tale valore va calcolato diversamente in funzione della destinazione d’uso dello stabile; nel caso di abitazioni occupate saltuariamente o di attività a carattere stagionale, il dimensionamento deve essere riferito al periodo di punta ovvero di massima produzione di reflui.
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Le diverse tipologie di impianti possibili saranno costituite da quanto nel seguito esposto:
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1) TRATTAMENTO ACQUE REFLUE DOMESTICHE (SENZA DETERGENTI --> NO CUCINE, LAVANDERIA ECC)
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L'impianto è costituito da una vasca principale (digestione anaerobica) che contiene al suo interno un vano secondario di sedimentazione. I nostri impianti sono dimensionati con 130-150 litri per abitante equivalente per il comparto di digestione e 50 litri per il comparto di sedimentazione, per un dato volumetrico complessivo di 180-200 litri per abitante equivalente.
Le vasche Imhoff monolitiche sono disponibili da 5 a 50 A.E..
Al di sopra di tali valori è possibile utilizzare fosse settiche bicamerali o tricamerali a seconda delle necessità.
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In assenza di fognatura si prevede la realizzazione di una trincea drenante. In tal caso è prevista l'installazione di un pozzetto con sifone regolatore di portata tale da garantire la corretta dispersione nel suolo.
Nel caso in cui non sia possibile effettuare la sub-irrigazione per certificate ragioni, si prevede, come specificato nell'art. 10bis del Regolamento Regionale nr 7 del 26 Maggio 2016, la realizzazione di opportune vasche a tenuta stagna da svuotare periodicamente durante l'anno. Il volume di accumulo di tali vasche dipenderà dal nr di A.E.
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2) TRATTAMENTO ACQUE REFLUE DOMESTICHE (CON DETERGENTI)
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L'impianto è costituito da una vasca (degrassatore) necessaria a separare le sostanze detergenti contenute nei reflui derivanti dalle cucine o dalle lavanderie e da una vasca di tipo Imhoff con comparto principale di digestione anaerobica e un vano secondario di sedimentazione. I nostri impianti sono dimensionati con 130-150 litri per abitante equivalente per il comparto di digestione e 50 litri per il comparto di sedimentazione, per un dato volumetrico complessivo di 180-200 litri per abitante equivalente.
Le vasche Imhoff monolitiche sono disponibili da 5 a 50 A.E..
Al di sopra di tali valori è possibile utilizzare fosse settiche bicamerali o tricamerali a seconda delle necessità.
In assenza di fognatura si prevede la realizzazione di una trincea drenante. In tal caso è prevista l'installazione di un pozzetto con sifone regolatore di portata tale da garantire la corretta dispersione nel suolo.
Nel caso in cui non sia possibile effettuare la sub-irrigazione per certificate ragioni, si prevede, come specificato nell'art. 10bis del Regolamento Regionale nr 7 del 26 Maggio 2016, la realizzazione di opportune vasche a tenuta stagna da svuotare periodicamente durante l'anno. Il volume di accumulo di tali vasche dipenderà dal nr di A.E.
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Per garantire il corretto funzionamento dell’impianto di trattamento delle acque reflue domestiche o assimilate, è necessario provvedere alla manutenzione periodica, che comprenderà tra l’altro lo svuotamento dei fanghi e del materiale flottante prodotti. I fanghi estratti dagli impianti ricadono nella disciplina dei rifiuti e vengono considerati rifiuti speciali.
I fanghi devono essere conferiti ad un soggetto autorizzato alla gestione dei rifiuti e il titolare dello scarico ha l’obbligo di tenere la relativa documentazione (FIR / ricevuta) che dovrà essere conservate per almeno 5 anni.
In caso di controllo, l’autorità competente potrà richiedere il riscontro delle attività di smaltimento, tali documenti dovranno confermare che la frequenza degli svuotamenti è conforme a quanto riportato nell’autorizzazione, come definito in fase progettuale in base alle dimensioni dell’impianto e al numero di utenti.
Il codice CER di tale rifiuto è 20 03 04 “fanghi delle fosse settiche”. Nel posizionamento dell’impianto è bene tenere in considerazione la distanza dalla strada, affinché lo stesso sia raggiungibile dagli autospurgo.
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Si rammenta alla Gentile Clientela che per dimensionare correttamente il trattamento è necessario l'intervento di un PROFESSIONISTA.
VITALFA srls, in tal senso e nel caso in cui non vi sia ancora un PROFESSIONISTA incaricato, potrà occuparsi interamente della richiesta e quindi di DIMENSIONARE, PROGETTARE, ESPLETARE PRATICHE comunali e regionali, FORNIRE e POSARE IN OPERA l'impianto grazie al proprio staff TECNICO ABILITATO, nel rispetto delle normative vigenti nel settore.



